PG70, un luogo della memoria per quasi un secolo di storia delle Marche

PG70 è un codice: un campo di prigionia nato nel 1938 come linificio e subito trasformato, non più luogo di lavoro e produzione ma di detenzione.

Il campo PG70 si trova in contrada Girola a Fermo ed è conosciuto dai cittadini del territorio fermano come “Ex-conceria”.

Qui nel 1956 aprì la conceria Sacomar, azienda all’avanguardia che produsse lavoro nel territorio fino alla sua chiusura nel 2003.

Prima di questa fase produttiva l’area era destinata a ben altro: qui sono passate migliaia di persone durante la II guerra mondiale, alcune di esse sono tornate a casa sane e salve, altre purtroppo, inviate ai campi di concentramento, non sono più tornate.

Presto tornerà a nuova vita per ospitare nuovi progetti e produzioni, così come qualche anno fa era stato fatto con il progetto “Oltre Conceria” che aveva portato nuove start-up a progettare qui il loro business.

Il libro della fuga dal campo

Tra i libri di casa ne salta fuori uno, “Fuga dalle Marche”, di Ken De Souza, un racconto un pò romanzato della prigionia e dell’evasione di un ufficiale inglese proprio nel campo PG70.

Le memorie di Ken, ex soldato dell’aviazione britannica, ricostruiscono in questo libro la vita dei prigionieri nel campo PG70 dal settembre 1942 fino all’8 settembre 1943. In quest’ultimo anno, la gran parte dei prigionieri, consegnata ai Tedeschi, venne inviata verso la Germania.

Ken e un suo collega riuscirono a scappare, nascondendosi sotto la vecchia pesa del campo: accolti da una famiglia di mezzadri marchigiani, i Brugnoni, riuscirono infine a scampare alla deportazione.

L’ultima parte del libro racconta i mesi vissuti nelle Marche fra l’8 settembre e la primavera del 1944, quando Ken, insieme ad altri prigionieri, fu liberato dai servizi alleati. (Libro pubblicato in lingua inglese con il titolo di Escape from Ascoli. Story of evasion and escape)

Ancora oggi gli eredi di Ken e di altri soldati o ex-prigionieri tornano tutti gli anni per commemorare i loro cari e per non dimenticare.

La storia di questo campo si lega indissolubilmente al Parco della Pace di Servigliano, dove è allestita anche la Casa della Memoria.