Montelparo e il Museo dei mestieri ambulanti con i bambini

Montelparo è un piccolo paesino nella valle dell’Aso in provincia di Fermo: in cima ad un cucuzzolo è possibile perdersi tra le viuzze per poi salire su, fino al punto più alto della collina dove, in un locale attiguo alla chiesa di San Gregorio Magno, è stato allestito il Museo degli Antichi Mestieri ambulanti. Solo questo grazioso museo vale la visita, ma in questo post proveremo a parlare anche degli altri luoghi interessanti e delle molte storie che si legano a questa terra.

Museo degli antichi mestieri ambulanti

Museo degli antichi mestieri ambulanti

Montelparo deve forse il suo nome al suo fondatore, il longobardo Elprando ma la ricchezza arriva con gli abati di Farfa e poi con gli agostiniani che qui fondano diverse chiese visibili ancora oggi come anche il grande convento, da cui si gode di un bellissimo panorama.

Il panorama da Montelparo

Il panorama da Montelparo

La tradizione più sentita dagli abitanti di queste terre è quella della Sagra del Baccalà, una festa religiosa nei giorni di Sant’Antonio che si tramanda dal 1700: nel 1703 un terribile terremoto quasi distrusse il paese ed i frati chiesero ai contadini un aiuto per ricostruire il convento distrutto. Al termine dei lavori, i frati offrirono agli abitanti un piatto detto “Lu Coppu” a base di baccalà, cibo da alcuni mai visto né assaggiato in quegli anni. Tutt’oggi la ricetta rimane la stessa, baccalà bianco condito con olio (tantissimo!) aglio, prezzemolo e pepe nero. La sagra muove 10.000 persone e oltre 16 quintali di baccalà vengono preparati per l’occasione: attenzione, il comitato è composto da soli uomini che si occupano di tutta la preparazione e distribuzione. E’ ormai difficile trovare i biglietti per mangiare il baccalà nei giorni stessi della festa: anche i paesani consigliano di acquistarli a Natale quando vengono messi in vendita.

La distribuzione del baccalà

La distribuzione del baccalà

Nei pressi dei luoghi della festa, nella piazzetta sotto il convento degli agostiniani c’è l’unica chiesa comunale del paese, dedicata a San Michele Arcangelo patrono. All’interno della chiesa neoclassica, dietro l’altare è nascosta una grande stella illuminata da 164 lumini ad olio: la stella viene fatta “salire” dietro l’altare solo a Natale e il giorno dell’Epifania e anche questa è una tradizione che si tramanda da 300 anni grazie agli agostiniani.

La stella dai 164 lumini

La stella dai 164 lumini

Fin qui i bambini hanno girato bene con noi grazie anche alla mancanza di macchine e alla quasi totale assenza di pericoli, ma il bello per loro deve ancora venire: il museo dei Mestieri ambulanti, allestito grazie alla collezione di un privato, Lauro Lupi, che ha raccolto oltre 60 biciclette originali costruite ed utilizzate tra il 1900 ed il 1930. Sono quasi tutte originarie dell’Emilia Romagna, tipicamente pianeggiante, ma ne esiste una proveniente dalla vicina Altidona, quella del calzolaio! Dovete salire su, sul punto più altro della collina e ad aspettarvi troverete delle vere meraviglie!

La chiesa di San Gregorio Magno ed il Museo degli Antichi mestieri ambulanti

La chiesa di San Gregorio Magno ed il Museo degli Antichi mestieri ambulanti

La bicicletta dello Sciuscià, il lustrascarpe.

La bicicletta dello Sciuscià, il lustrascarpe.

montelparo

Il cantastorie

Nei giorni di festa giravano il birraio, il gelataio, il fotografo, nella vita di tutti i giorni si aveva bisogno del panettiere, del sarto, del lattaio o del giornalaio: tutti arrivavano in sella alla loro bicicletta: il più veloce era il medico, infatti in questo museo, la sua bicicletta è dotata dell’unico motorino! La cosa che abbiamo notato con stupore è che ogni bicicletta è dotata di accessori originali, dall’ombrello per ripararsi dal sole o dalla pioggia, agli attrezzi del mestiere come il rasoio del barbiere  o le forbici del sarto.

Il barbiere

Il barbiere

Il medico

Il medico

Il museo è accessibile con passeggino, ma ovviamente vista la salita armatevi di pazienza per raggiungere questa piazzetta, da cui, in giornate limpide si vedono chiaramente il monte Conero ed i Sibillini.

Info Utili: il museo è aperto nei mesi estivi, in altri periodi dell’anno su richiesta rivolgendosi al Comune.

Museo antichi mestieri ambulanti