Il gioco del pallone al bracciale (o gioco della pallacorda) ha contribuito alla fama delle città di Treia e Mondolfo, grazie ai campioni che qui hanno giocato soprattutto nel XIX secolo. Non dimentichiamo Macerata, in cui è ancora visitabile il bellissimo Sferisterio.
Questo sport assomiglia al tennis moderno, per capire lo stile, ma gli strumenti sono molto differenti, così come le regole e i rimbalzi.
Una delle regioni che ha dato i natali ai migliori e più famosi pallonisti furono proprio le Marche.
Il “pallonista” più famoso, anche perché celebrato da Giacomo Leopardi, era originario di Treia e si chiamava Carlo Didimi.
I pallonisti più richiesti erano anche molto ben pagati.
Lo stesso Didimi richiedeva per la sua partecipazione fino a 600 scudi.
Lo Sferisterio di Macerata
Nelle Marche il teatro all’aperto più famoso si trova a Macerata e porta questo nome molto particolare: forse non tutti sanno che prima di diventare un bellissimo teatro che oggi ospita un’ottima stagione lirica estiva, fu costruito “per volere di 100 consorti maceratesi” nel XIX secolo. Questa grande struttura dalla forma particolare fu costruita proprio per ospitare le partite di questo gioco ormai famosissimo in tutta la penisola.
Il campo da gioco di Treia
A Treia si conserva ancora il luogo in cui si è giocato per moltissimi anni: qui si svolge ancora la “Disfida del Bracciale“, una rievocazione storica molto bella con squadre divise tra contrade della città.
Il campo da gioco di Mondolfo
Il campo da gioco si trova a Mondolfo lungo le mura, presso Porta S. Maria, ed è dedicato a uno dei campioni di tutti i tempi di questa disciplina a cui la città diede i natali: Antonio Agostinelli.
Le regole del pallone al bracciale
Due squadre si sfidano in un campo da gioco di m. 80 x 18 con un muro di rimbalzo alto circa 20 metri.
La palla in cuoio pesa circa 350 gr. ed è colpita con un bracciale di legno, generalmente ottenuto da un unico pezzo di sorbo, coperto da sette file contornate di punte di corniolo.
Le squadre sono composte da tre giocatori: i tre pallonisti sono chiamati battitore, spalla e terzino. Al battitore spetta il compito di iniziare la partita colpendo la palla che gli viene lanciata dal mandarino, mentre la spalla e il terzino devono rimandare la palla.
I punti si ottengono:
– se il pallone oltrepassa il limite del campo avversario;
– se il pallone, sorpassata la metà del campo, non viene raccolto dall’avversario;
– se l’avversario manda il pallone fuori dai lati maggiori;
– se l’avversario non manda il pallone oltre la propria metà campo.
Oggi esiste anche uno sport denominato “Pallapugno” riconosciuto dal Coni.
Qui ho trovato altre informazioni sul gioco e le regole della pallacorda.
Qui la pagina Instagram dell’associazione Carlo Didimi di Treia.